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sede fistole peri

Se avete notato in corrispondenza dell’ultima parte dell’osso sacro (vedi figure), prima di avvicinarsi all’ano, una piccola tumefazione o se avete notato che la vostra biancheria intima, nella parte posteriore, si sporca di materiale giallastro in corrispondenza della regione sacrale o tra il sacro e l’ano o avvertite un forte ed improvviso dolore sempre in quella zona o ancora se dopo una di queste evenienze siete andati dal vostro medico di fiducia e questi vi ha detto che avete un ascesso o una fistola sacroccigea, consigliandovi uno specialista, allora potrebbe essere utile tutto quello che qui di seguito mi accingo a scrivere, per provare a spiegare, spero non allarmarvi ma solo a tranquillizzarvi.

 

 

 

Cos’è una cisti pilonidale/sacrococcigea?

Fig 1  Fistole sacrococcigee

Fig 1 Fistole sacrococcigee

Fig. 2  Fistole sacrococcigee dopo somministrazione locale di blu di metilene

Fig. 2 Fistole sacrococcigee dopo somministrazione locale di blu di metilene

È una cisti, un piccolo sacchettino, tra la parte terminale dell’osso sacro (coccige) e la cute. Quindi una cisti mediana localizzata tra i due glutei. Il suo contenuto può variare: da materiale sebaceo semisolido, a liquido. Può contenere anche peli. Molto frequentemente comunica con l’esterno (fistola) Fig. 1 e 2. Tale apertura permette la fuoriuscita di quella secrezione che a volte può sporcare la biancheria intima.

 

 

Perché si forma la cisti? Qual è la sua evoluzione naturale?

La cisti dapprima si riteneva formarsi per un anomalo sviluppo embrionale, ultimamente il mondo scientifico viceversa si è orientato ad attribuire la causa della formazione della cisti all’“incistamento dei peli”. Lo sfregamento della regione tra i glutei permetterebbe l’incarnamento dei peli. Il passaggio successivo è quello della formazione della cisti la quale, a causa dei microtraumi continui (anche solo quello determinato dal sedersi), può infiammarsi e trasformarsi in ascesso. L’ascesso tende a svuotarsi del suo contenuto (pus) comunicando con la cute con un percorso più o meno lungo e diretto (fistola). Il cronicizzarsi di tale situazione con l’alternarsi della formazione degli ascessi e del loro drenaggio all’esterno potrà complicare ulteriormente la situazione in quanto per il drenaggio non necessariamente verrà utilizzato il tramite fistoloso già esistente. L’apertura della fistola potrà essere singola mediana o laterale ma potranno esserci, per i motivi sopra esposti, più tramiti fistolosi tale situazione configura una situazione assai più complessa. Pertanto la cisti, in virtù delle più recenti acquisizioni, è una patologia acquisita e pertanto nonostante sia possibile eseguire una cura radicale della patologia è possibile la recidiva che può raggiungere anche il 40-50%. Tali dati sembrerebbero ultimamente influenzati positivamente dall’uso di nuovi presidi terapeutici.

Chi viene colpito da questa patologia?

Fig-3-patogenesi

Fig. 3 Patogenesi della fistola sacroccigea

Questa lesione è più frequente nei giovani uomini caucasici (età compresa tra 15 e 24 anni), questo non vuol dire che possano esserci casi nel sesso femminile o in altre fasce d’età. Si riscontrata un aumento d’incidenza nei soggetti che rimangono seduti per lunghi periodi di tempo. Le classi lavorative più colpite sono per esempio coloro che guidano e stanno per molto tempo seduti (camionisti) Fig. 3.

Esistono inoltre dei fattori che possono essere considerati predisponenti alla formazione di questa patologia e sono:

• l’obesità;

• attività sportive che impongono una posizione seduta prolungata.

Momento del trattamento

Le stesse informazioni ottenute con la RMN fistolografia possono essere fornite anche dalla Rx fistolografia, cioè un esame radiologico che si esegue introducendo del mezzo di contrasto in corrispondenza della/e apertura/e finali delle fistole. È un esame, che utilizzando apparecchiature radiologiche di nuova generazione, può essere considerato poco invasivo.