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Che cosa è un laparocele o ernia post laparotomica?

Il laparocele è un difetto della parete addominale in relazione ad un precedente intervento chirurgico. Il laparocele si presenta in circa il 10% delle incisioni chirurgiche addominali e si manifesta a distanza di tempo variabile dall’intervento. Il laparocele rappresenta una frequente complicanza della chirurgia addominale e può raggiungere progressivamente dimensioni notevoli.

Quali sono i fattori predisponenti la formazione dei laparoceli?

Le condizioni che più frequentemente predispongono alla formazione di un laparocele sono:

1) infezioni della ferita chirurgica;

2) aumenti improvvisi della pressione endo-addominale: vomito, tosse, sforzi;

3) malattie generali come il diabete;

4) inadeguatezza del materiale di sutura ed errori di tecnica chirurgica;

5) ferite longitudinali;

6) presenza di enterostomie;

7) l’età avanzata;

8) il sovrappeso o l’obesità.

Esistono inoltre delle osservazioni di maggiore incidenza di laparocele in seguito ad interventi di chirurgia vascolare (aneurisma dell’aorta addominale) sembra in relazione della scarsa attività dei fibroblasti.

Che cosa può contenere il laparocele?

Il laparocele può avere diverse dimensioni ed in relazione alla localizzazione del laparocele esso può contenere parte dell’intestino tenue e/o colon e/o omento.

Quali sono i sintomi che ci devono preoccupare nelle persone che hanno un laparocele?

I laparoceli possono andare incontro alle complicanze di tutte le ernie della parete addominale: hanno la tendenza a ingrandirsi, possono incarcerarsi e strozzarsi, possono determinare disturbi del trofismo del tessuto cutaneo che li ricopre. Il laparocele solitamente è asintomatico se si esclude la tumefazione non dolente che si apprezza prevalentemente in posizione eretta. I sintomi che viceversa devono allarmare sono il dolore in corrispondenza della tumefazione, il fatto che tale tumefazione non sia riducibile in cavità addominale. Inoltre altri sintomi devono destare un segnale d’allarme e sono il vomito, e la impossibilità ad evacuare feci o eliminare l’aria.

 

Che tipi di trattamento esistono per la cura del laparocele?

Il trattamento del laparocele da qualche anno a questa parte ha due opzioni. L’opzione di sempre, quella chirurgica aperta, tradizionale, utilizza la stessa cicatrice come via d’accesso: viene isolato il sacco peritoneale e la porta del laparocele e si riduce il sacco peritoneale ed il suo contenuto nella cavità addominale. L’intervento si completa con il posizionamento di una protesi il cui scopo è quello di rinforzare la sede ove si è verificato il cedimento parietale. Generalmente viene posizionato un tubicino di grenaggio per evitare il formarsi di fastidiosi sieromi (raccolte sottocutanee di siero), che possono in alcuni casi sfortunatamente anche infettarsi. La seconda opzione di più recente introduzione è quella che utilizza la tecnica chirurgica miniinvasiva laparoscopica. Per realizzare questa tecnica bisogna introdurre delle piccole cannule, attraverso le quali vengono introdotti l’ottica e la telecamera (questi consentono di poter vedere all’interno della cavità addominale) e gli strumenti operatori. Con questa tecnica può essere eseguito l’intervento, come venisse eseguito con la tecnica tradizionale, solo che dall’interno. La tecnica prevede il posizionamento di una protesi, questa volta particolare, perchè composta da due facce, una entrerà in contatto con la parete addominale, l’altra viceversa liscia con le anse intestinali. La protesi viene fissata con dei punti metallici particolari a forma di vite. Questa tecnica inizialmente è stata utilizzata per difetti di parete non grandi ma ora l’indicazione si è ampliata. Uno dei vantaggi di questa tecnica è che dall’interno possono essere visti difetti, asintomatici che per via aperta sarebbero stati ignorati. Gli ulteriori vantaggi di questa tecnica sono quelli relative alla tecnica miniinvasiva e cioè minore dolore postoperatorio, ripresa dell’alimentazione più rapida, più rapida dimissione, più rapido ritorno alle normali attività (sportiva e lavorativa). In commercio esistono numerose protesi di diversa composizione, alcune anche miste (materiale non riassorbibile e materiale riassorbibile). La scelta del tipo di tecnica riguarda l’esperienza del chirurgo (in una o in tutte e due le tecniche chirurgiche), il tipo di laparocele, le condizioni generali del paziente.

Che tipo di anestesia viene utilizzata per il trattamento del laparocele?

L’anestesia che viene utilizzata dipende dalle condizioni generali del paziente, dalle dimensioni del laparocele, dalla sua localizzazione. Nella maggior parte dei casi l’anestesia utilizzata è quella generale. In casi estremamente selezionati, di piccole dimensioni, l’intervento potrebbe essere eseguito con l’anestesia locale.