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Il carcinoma del polmone

Il cancro del polmone è attualmente il tumore più diffuso nel sesso maschile dopo la neoplasia della prostata ed è la più frequente causa di morte per patologia neoplastica nel mondo. Ogni anno si contano circa 500.000 nuovi casi e nonostante le conoscenze e i progressi scientifici registrati l’incidenza è regolarmente aumentata nel corso degli anni, con un incremento annuo pari a circa lo 0.5%.

Tra i fattori di rischio, che agiscono in senso cancerogeno sull’apparato respiratorio, il più importante risulta il fumo di tabacco, che secondo l’OMS è responsabile del 90-95% dei tumori polmonari; di minore importanza, ma non per questo trascurabili, sono alcuni agenti ambientabili (asbesto, cromo, nichel, arsenico, idracarburi aromatici policiclici, radiazioni ionizzanti, inquinamento atmosferico) e le malattie croniche polmonari (sclerodermia, sarcoidosi, tbc polmonare).

 

La stadiazione

Per quanto riguarda l’inquadramento anatomo-patologico si considerano diversi istotipi:

– l’adenocarcinoma, quello più diffuso, con una frequenza di oltre il 30%;

– il carcinoma bronchiolo-alveolare, una varietà di adenocarcinoma che incide con una percentuale variabile tra l’1 e il 9% di tutte le neoplasie polmonari;

il carcinoma squamoso, fino a trent’anni fa la forma istologica più frequente superata recentemente dall’adenocarcinoma, con il quale forma il gruppo più consistente; il carcinoma adenosquamoso, cioè con caratteristiche comuni sia all’adeno-carcinoma che al carcinoma squamoso;

carcinoma a grandi cellule, il meno rappresentato con una incidenza inferiore al 10%;

il carcinoma a piccole cellule, 15-20%.

Nell’analisi del valore prognostico, oltre al tipo istologico vanno considerati altri fattori:

la stadiazione TNM, che si basa :

1) sulla valutazione della sede e dell’estensione della neoplasia – T1 diametro massimo < 3 cm, T2 diametro massimo > 3 cm o che infiltra il bronco principale a più di 2 cm dalla carena o che affiora alla pleura viscerale, T3 neoplasia di qualsiasi dimensione che invade la parete toracica o il diaframma, la pleura, il grasso mediastinico, il pericardio, o che infiltra il bronco principale a meno di 2 cm dalla carena, o che si associa ad atelettasia polmonare o a polmonite ostruttiva estesa, T4 tumore che invade organi e strutture mediastiniche, che presenta versamento pleurico o pericardico o che presenta noduli satelliti nello stesso lobo polmonare;

2) sull’ interessamento dei linfonodi loco-regionali: N0 assenza di metastasi linfonodali, N1 metastasi a linfonodi peribronchiali e/o ilari, omolaterali, N2 metastasi a linfonodi mediastinici omolaterali e/o carenali, N3 metastasi a linfonodi mediastinici e/o ilari controlaterale, sovraclaveari o scaleni;

3) sull’eventuali metastasi a distanza: M0 assenza di metastasi, M1 diffusione metastatica della neoplasia o presenza di noduli polmonari in un lobo diverso da quello interessato dal tumore primitivo, anche se omolaterale.

Altri indicatori prognostici sono rappresentati dal grado di differenziazione cellulare, dall’infiltrazione della rete linfatica, dall’infiltrazione vascolare peritumorale, da lesioni “molecolari” oncogenetiche, dalla ploidia, dall’angiogenesi. Nel suo decorso naturale il cancro del polmone può rimanere asintomatico per molto tempo e quando i segni e i sintomi diventano evidenti la malattia può trovarsi già ad uno stadio avanzato. La sintomatologia dipende comunque dalla localizzazione anatomica della lesione, dalla sua diffusione loco-regionale e a distanza e anche dal tipo istologico: possono essere presenti atelettasie, polmoniti, tosse di tipo irritativo, dispnea, dolore toracico, emottisi, nel ca epidermoide dell’apice del lobo superiore la sindrome di Pancoast, nelle estensioni intratoraciche paralisi ricorrenziali, paralisi dell’emidiaframma, disfagia, sindrome della vena cava superiore. Nell’evoluzione clinica del ca polmonare si presentano spesso e con varia frequenza delle sindromi paraneoplastiche, correlate anch’esse al tipo istologico presente. La conferma diagnostica è data da una serie di indagini che devono definire la stadiazione del tumore ai fini di un adeguato trattamento: radiografia del torace in due proiezioni e stratigrafia, esame citologico dell’espettorato, broncoscopia, agoaspirato per via transtoracica, mediastinoscopia, scintigrafia al Gallio, TC e RMN.

I trattamenti

Dopo le informazioni sull’estensione loco-regionale e a distanza la selezione dei pazienti candidati all’intervento chirurgico necessita di una valutazione pre-operatoria della funzionalità polmonare, soprattutto per quanto concerne quella del parenchima residuo, al fine di evitare l’insufficienza respiratoria post-operatoria. Le possibilità terapeutiche della neoplasia polmonare sono rappresentate dalla chirurgia e dalla radio-chemioterapia e l’indicazione ai vari tipi di trattamento viene posta in funzione di un’accurata stadiazione. La scelta del trattamento chirurgico più appropriato è determinata dalle dimensioni del tumore, dalla sua estensione anatomica e dalle condizioni generali del paziente.