Il termine addome acuto indica la presenza di un episodio di dolore acuto addominale che si prolunga per alcune ore.

Tale sintomatologia può coinvolgere per la complessità del quadro clinico diversi specialisti: chirurgo, internista pediatra, ginecologo, per risolvere il problema eziologico e diagnostico e per un’immediata ed urgente decisione riguardo il suo trattamento. Per la diagnosi è necessario raccogliere accuratamente l’anamnesi patologica prossima {caratteristiche del dolore (tipo, localizzazione, irradiazione etc.), del vomito , dell’alvo e della diuresi, febbre, ma anche dell’anamesi patologica remota (pregressi interventi, patologie associate etc.) e familiare (febbre mediterranea etc., etc.). Un altro elemento fondamentale è l’esame obiettivo non solo della regione addominale ma completo (frequenza cardiaca, pressione arteriosa, esame obiettivo del torace ecc). L’esame obiettivo completo insieme con un’accurata anamnesi suggerisce nella maggior parte dei casi una diagnosi che verrà confermata mediante esami di laboratorio ed esami radiologici. L’anamnesi verrà raccolta direttamente dal paziente o da un parente, qualora il paziente sia in stato di ipotensione franca o shock, in questi casi sarà opportuno dedicarsi al trattamento dello shock ed alle manovre rianimatorie. Qualora le manovre rianimatorie non avessero ottenuto l’effetto desiderato il paziente verrà sottoposto dovessero sussistere i presupposti diagnostici ad un intervento chirurgico d’urgenza. Se viceversa il paziente dovesse rispondere positivamente alle manovre rianimatorie (paziente stabile) e quindi non vi sia un immediato pericolo di vita verranno eseguiti gli esami radiologici {gli esami di laboratorio vengono comunque immediatamente eseguiti (emocromo completo, transaminasi, bilirubinemia totale e frazionata, enzimi, test di gravidanza, emogasanalisi) }.

Riguardo agli esami radiologici risulta importante sia la disponibilità dell’apparecchiatura sia la disponibilità dell’operatore e la sua capacità riguardo alla patologia in esame. Oltre alla diretta dell’addome possibilmente in ortostatismo (aria libera sottodiaframmatica, livelli idroaerei, opacità patologiche), ed alla radiografia del torace in due proiezioni (addensamenti parenchimali, versamenti pleurici, etc.), l’ecografia (raccolte, versamenti, parete a tre strati della colecisti etc.) e la T.C. con eventuale fase angiografica da poco anche spirale che fornisce in breve tempo un immaging approfondito della regione studiata (raccolte, versamenti, tumefazioni). Tali esami sono in grado di poter fornire una conferma diagnostica quanto più precisa prima di giungere all’intervento chirurgico d’urgenza.

La laparoscopia, ormai utilizzata come procedura chirurgica di scelta nei centri più specialistici, permette anch’essa di fornire al chirurgo una diagnosi durante l’intervento, che potrà poi proseguire sempre per via laparoscopica.